Children’s crusade

September 15, 2008

Dal Corriere della Sera di oggi:

Dal sito dell’ANSA:

Mariastella Gelmini (…) l’anno scorso ha partecipato al Family Day, mescolandosi alla folla in modo discreto insieme con altri consiglieri regionali lombardi del suo partito.

La foto che segue, tratta dal sito del Forum Famiglie, è stata scattata proprio durante il Family Day 2007: probabilmente, Ministro Gelmini, in tale occasione Ella si era mescolata alla folla in modo molto “discreto”, e quindi deve esserLe sfuggito il particolare.
E’ soltanto per questo che allora non si è indignata, vero?

I’m confused, so confused

October 29, 2007

Per affermare che omosessuali si nasce, verità peraltro scientificamente da dimostrare, hanno usato un neonato a loro piacimento, come se fosse naturale. Per un discorso di parte, per una forzatura ideologica, hanno usato un bambino come fosse un argomento. (Davide Rondoni, il Tempo, 28 ottobre 2007)

L’avrete capito, parlo del passeggino. Quell’affare di varie fogge e misure, a volte diabolicamente congegnato, e spesso caro ammazzato che a volte facilita e a volte impedisce i movimenti. In Piazza San Giovanni ce n’erano tantissimi, quasi nuovi emblemi di protesta, più eloquenti di bandiere e slogan che ormai han fatto il loro tempo. (Davide Rondoni, Avvenire, 18 maggio 2007)

Diritti minori

July 10, 2007

L’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi, vieta ai minori di 18 anni la mostra «Arte e omosessualità, da von Gloeden a Pierre et Gilles», in programma a Milano al Palazzo della Ragione, e motiva così la sua decisione:

«Qui, essendo contemplati anche artisti contemporanei che rappresentano un’estetica omosessuale in modo esibito e orgoglioso, ci si muove su un terreno che tocca questioni politiche, di affermazione di diritti».

Credo di aver capito: se una manifestazione contempla questioni politiche, e quindi implica l’affermazione di diritti, essa deve essere vietata ai minori.
Qualcuno, per favore, mi illumini sul Family Day.

Ascolto differenziato

June 2, 2007

Dall’agenzia di notizie cattolica Zenit:

In un rapporto dal titolo “Relazione sull’Evoluzione della Famiglia in Europa 2007”, la Rete Europea dell’Istituto di Politica Familiare ha evidenziato come tra divorzi, aborti, calo delle nascite, invecchiamento e insufficienza di politiche di sostegno, la famiglia monogamica rischi di scomparire dal panorama continentale.
(…)
Nonostante la crescita della popolazione di 33,8 milioni di unità, i matrimoni sono in enorme calo. Nei 27 Paesi dell’Ue tra il 1980 e il 2005 il numero dei matrimoni è sceso del 22,3%.
(…)
Dal 1990 al 2005 si contano13.753.000 fallimenti matrimoniali, con il coinvolgimento di 21 milioni di figli. Il record dei divorzi in Germania (quasi 380.000), seguita da Gran Bretagna e Francia.
(…)
Cresce il numero dei figli che nascono fuori dal matrimonio: i dati parlano di uno su tre. La percentuale dei bambini nati da genitori non sposati varia da un 55% in Svezia al 45% in Francia e al 14,9% in Italia fino al 4,9% della Grecia.

Una sola domanda, se è lecito porla: ma non eravate proprio voi, nei giorni del Family Day, ad affermare che la politica ha il dovere di ascoltare le istanze della società civile?
Non è che adesso ci ripensate, eh?

Esempio immobiliare

May 26, 2007


Joseph Ratzinger nel suo discorso ai rappresentanti di Confindustria:

«Sono certo che non risparmierete i vostri sforzi per salvaguardare l’occupazione lavorativa, in particolar modo dei giovani. È necessario che l’attività lavorativa torni ad essere l’ambito nel quale l’uomo possa realizzare le proprie potenzialità ponendo a frutto capacità e ingegno personale, e dipende in gran parte da voi, imprenditori, creare le condizioni più favorevoli perchè ciò accada. È vero, tutto questo non è facile essendo il mondo del lavoro segnato da una forte e persistente crisi, ma sono certo che non risparmierete i vostri sforzi per salvaguardare l’occupazione, in particolar modo dei giovani: per costruire il proprio avvenire con fiducia, essi debbono infatti poter contare su una fonte di sostentamento sicura per sè e per i propri cari».

L’esortazione, non c’è che dire, è decisamente condivisibile.
Se non fosse che essa proviene dalla stessa persona che poco meno di un mese fa ha firmato di suo pugno una valanga di sfratti, mettendo sulla strada, come se niente fosse, decine e decine di famiglie: tanto che queste ultime, non sapendo che pesci prendere, si sono ridotte a occupare la basilica di San Giovanni in Laterano (certo che sì, la stessa che il 12 maggio ha fatto da splendida cornice al Family Day) nella speranza che qualcuno si decida ad ascoltare la loro voce.
E dire che appena un paio di settimane fa lo stesso Ratzinger, dal Brasile, aveva ribadito che «la Chiesa compie la sua missione in conformità spirituale e concreta alla carità del Signore», lanciando nel contempo un monito contro il capitalismo, nel quale «cresce costantemente la distanza tra poveri e ricchi e si produce un’inquietante degradazione della dignità personale».

Mark Twain ebbe a dire:

«Poche cose sono più dure da sopportare del fastidio di un buon esempio».

Mi punge vaghezza che il Vaticano, nella carità che ispira ogni sua azione, abbia deciso di risparmiarci una simile sofferenza.

Marina Corradi su Avvenire:

«Noi siamo liberi; ma in realtà, tra le barriere dei tempi del lavoro, del costo della vita, dei servizi mancanti, siamo liberi soprattutto di scegliere di “non” avere più di un figlio».

Che ne dice, Marina, ci vogliamo mettere anche la presenza di una legge illiberale e confessionale, tra quelle barriere? Così, tanto per essere esaustivi.

«Nella piazza del 12 maggio, davanti a un milione di persone, Eugenia Roccella ha insistito sul grave divario italiano fra la maternità e la sua realizzazione. Su quei due figli che diventano uno. L’essere madri è una questione di libertà, si è detto da quel palco, e il milione in piazza ha applaudito».

Strano, però: quando lo dicevamo noi, che essere madri è una questione di libertà, ci ridevate dietro. Oppure sono io che ricordo male?

«I figli in più, che in certi Paesi sono un reato, da noi vengono guardati come un lusso, un privilegio per benestanti».

Questo è vero: ma è ancora più vero da quando, per colpa vostra, le persone con problemi di fertilità possono sperare di avere un figlio solo se dispongono di risorse sufficienti per recarsi all’estero.

Non c’è altro da aggiungere, a onor del vero, se si eccettua una considerazione dal retrogusto piuttosto amaro: dopo averci imposto il loro punto di vista, costringendoci tutti ad adottarlo per legge, adesso si appropriano perfino delle nostre argomentazioni, spiegazzandole senza pudore per cercare di renderle funzionali ai loro scopi: manca poco che ci prendano fisicamente, uno per uno, e ci impongano di presentarci in televisione a giurare e spergiurare che hanno ragione loro.
A quel punto, quando l’opera sarà completata, forse ci lasceranno in pace.

Apprendo da un comunicato stampa dell’Associazione Amica Cicogna che Rosy Bindi ha ritenuto di escludere dalla Conferenza Nazionale della Famiglia, oltre alle associazioni degli omosessuali e a quelle delle coppie di fatto, anche le associazioni delle coppie sterili.
La notizia, onestamente, non mi stupisce affatto: non è forse vero che in Italia vige la Legge 40? E non è altrettanto vero che quella legge proibisce alle persone non feconde di accedere alla riproduzione assistita?
E allora, suvvia, perché vi meravigliate?
Non siete neanche in grado di portare in piazza un paio di passeggini, e pretendere pure di servire a qualcuno?

Rimozione familiare

May 15, 2007

Chissà se lo sanno, quelli di Forza Nuova, che il loro nome è misteriosamente scomparso dalla lista ufficiale degli aderenti al Family Day: eppure ricordo distintamente che prima c’era, tantopiù che Forza Nuova stessa aveva regolarmente annunciato l’adesione alla manifestazione sul suo sito internet.
Siccome sono troppo stanco per argomentare sulle possibili ragioni della rimozione (ma magari qualche ideuccia l’abbiamo, che ne dite?), mi limito a rilevare che potrebbe essersi creata l’occasione per un nuovo, entusiasmante incontro ravvicinato in famiglia.

Mani tese

May 15, 2007

Avvenire intervista Paola Binetti:

«Già, ma l’Arcigay, un’associazione di quegli omosessuali che – lei ribadisce – non sono stati discriminati da Piazza san Giovanni, annuncia il Gay Pride nella stessa piazza. Come uscire da questa logica di conflitto permanente?»
«Dal Family Day è uscita una mano tesa verso di loro».

Stavolta non si può non essere d’accordo con la Binetti: dal Family Day sono uscite non una, ma numerose mani tese.
Alla manifestazione, del resto, non partecipava anche Forza Nuova?

Maître à délirer

May 14, 2007

Marina Corradi, su Avvenire, tesse le lodi del cosiddetto “popolo del Family Day”:

«Non parevano, a guardarli, aggressivi gli italiani riemersi dal cono d’ombra dei media. Né arroganti, come qualche maître à pénser ha accusato. A meno che arroganza non sia semplicemente mostrarsi, e dire pacificamente ciò in cui si crede».

Fatemi un po’ capire.
Quando sono gli omosessuali, a riemergere dal cono d’ombra dei media, parlate di “carnascialate”.
Quando sono gli omosessuali, a mostrarsi, date loro degli esibizionisti.
Quando sono gli omosessuali, a dire pacificamente ciò in cui credono, li accusate di fornire uno spettacolo osceno.
Forse (ma non è che una mia opinione personale) sarebbe il caso che vi occupaste dei vostri, di maître à pénser, prima di ironizzare su quelli degli altri: posto che pensare, notoriamente, non è attività che si confaccia a chiunque.