(Peripat)Etica di Stato

September 11, 2008

Sarà che sono un relativista senza possibilità di redenzione, ma a me pare che -ferma restando l’esigenza di punire severamente chiunque costringa una donna a prostituirsi- l’idea di perseguire chi decida liberamente di ottenere denaro fornendo in cambio prestazioni sessuali, e chi a sua volta si renda destinatario dei suoi servizi, sia degna del peggiore stato etico.
Qualcuno replicherà -mi è capitato decine di volte, di sentire questa tiritera- che vendere il proprio corpo non può mai essere una decisione davvero libera, giacché trattasi di operazione di per sé umiliante e mortificante: chi lo fa, pertanto, deve necessariamente esservi indotto, se non dall’azione violenta di altri individui, perlomeno da uno stato di necessità o di bisogno che non gli lasci altra scelta.
Orbene, a parte il fatto che sarebbe necessario, volendo condurre tale ragionamento alle estreme conseguenze (è importante, condurre i ragionamenti alle estreme conseguenze, se se ne vuole misurare la portata), appurare quanti altri lavoratori svolgano un mestiere che ritengono umiliante indotti dall’ineluttabile necessità di tirare avanti, e coerentemente impedire anche a loro di occuparsi dei rispettivi incarichi, scongiurando in tal modo la mortificazione che ne scaturisce; a parte questo, dicevo, l’affermazione è discutibile per il semplice motivo che in uno stato di diritto a nessuno, e men che meno allo Stato, dovrebbe essere consentito di prodursi nell’odioso esercizio di giudicare secondo i propri canoni cosa sia degradante per un altro, giacché tale giudizio implica inevitabilmente la prevalenza del proprio punto di vista su quello altrui.
Ne consegue che punire la prostituzione (quella liberamente esercitata, non mi stanco di ripeterlo affinché qualcuno non se ne esca a blaterare che ho scritto un post in difesa dei papponi) costituisce quindi una intollerabile ingerenza dello Stato nella vita privata dei cittadini e nella loro libertà di iniziativa, condotta in nome di un precetto morale che in quanto tale non può essere imposto ad alcuno.
C’è infine chi difende la propria smania proibizionista (si annida in posti insospettabili, il proibizionismo, badate) con una considerazione a suo dire conclusiva: se si eccettuano le donne costrette dalla tratta o da qualche violento protettore isolato, ne rimarrebbero ben poche ad esercitare il mestiere più antico del mondo. Vale la pena, per difendere la libertà di questa manciata di autonome prostitute, mettere a repentaglio l’incolumità di tutte le altre?
In questo caso, al di là dell’apparenza stringente del discorso, è il nesso logico a mancare del tutto, giacché consentire a chi lo vuole di svolgere un’attività non significa tollerare che venga esercitata un’attività diversa: altro è permettere la prostituzione, altro abbassare la guardia nei confronti della schiavitù, che deve essere combattuta con fermezza e senza indecisioni (e fanno tre, ma insomma, non si sa mai).
Può darsi che in un ipotetico (quanto fantascientifico, ahimè) futuro, nel quale tutte le donne costrette a prostituirsi vengano brillantemente liberate dall’incubo cui sono sottoposte e si dedichino proficuamente ad altri incarichi, ne resti una soltanto ad esercitare liberamente quello che viene definito il mestiere più antico del mondo.
Ebbene, io credo che varrebbe la pena di tutelare il diritto all’autodeterminazione di quella singola donna: dovunque la porti, quello è il posto in cui vuole andare.
Gli altri si rassegnino, e imparino una buona volta ad occuparsi dei propri.

Semel in anno

September 11, 2008


Per uno come me fa un certo effetto, una volta ogni tanto, appartenere a una maggioranza…

Ah, sì?

July 3, 2008

Riteniamo mistificatorio e culturalmente sbagliato l’aver inserito per la prima volta nella “Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia” il tabacco e l’alcool che nel nostro ordinamento non sono considerate sostanze illecite: non è possibile mettere assieme eroina e lambrusco. (Carlo Giovanardi, 11 luglio 2007)

Sono giovani e ubriachi. Per scelta. È l’ultima moda del sabato sera, lo fa un ragazzo su 10. Allarme per l’aumento del consumo di alcol dei ragazzini. (Corriere della Sera, 3 luglio 2008)

Libertà vigilata

June 5, 2008

Ora, io non so che intenzioni abbiano i genitori del piccolo Davide Marasco, nato con la Sindrome di Potter e attualmente ricoverato presso l’Ospedale Pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari; magari vogliono davvero che prosegua le terapie, e se così fosse, essendomi pronunciato sin dall’inizio sulla necessità che siano loro a scegliere, non avrei nulla da dire.
Cionondimeno, le indicazioni con le quali il Tribunale di Bari ha accompagnato il provvedimento che ha restituito loro la potestà genitoriale è un piccolo capolavoro di ipocrisia:

«Continuare a prestare la massima collaborazione nei confronti dei sanitari aderendo a tutte le indicazioni che saranno loro impartite, con l’avvertenza che in caso di inottemperanza potranno essere adottati nuovamente nei loro confronti provvedimenti limitativi della potestà genitoriale».

In altre parole, i termini della vicenda sono i seguenti: vi restituisco la potestà su vostro figlio, e quindi la libertà di scegliere cosa ritenete meglio per lui, purché scegliate come vi impongo di scegliere.
Il che equivale a dire che non ve la restituisco affatto, quella libertà, o meglio (peggio, per essere onesti, molto peggio) fingo di ridarvela, togliendomi di torno tutti i rompicoglioni che mi schiamazzavano intorno e al tempo stesso lascio sospesa la minaccia di togliervela di nuovo se non fate esattamente come vi dico.
E poi non venite a raccontarmi che in Italia non c’è la democrazia, eh?

1 + 1 = 2

May 14, 2008

Corriere del Mezzogiorno, 23 aprile 2008:

Corriere del Mezzogiorno, 13 maggio 2008:

Per gli amanti del genere, la versione ufficiale.

Pusher terapeutico

April 24, 2008

Consentitemi un paio di parole, tutt’altro che scherzose, sulla sentenza di stamattina, con cui la Cassazione ha stabilito che coltivare la cannabis in casa è sempre reato.
Non starò qua a ripetere che a mio parere il consumo di droghe leggere andrebbe legalizzato, né a rilevare che la pronuncia costituisce, in buona sostanza, la condanna di uno stile di vita inoffensivo nei confronti di se stessi e degli altri (il che, sia detto per inciso, in uno stato di diritto dovrebbe essere inammissibile); sono cose già dette, sulle quali, vista l’aria che tira, dovremo combattere ancora un bel po’ prima di cavare un ragno dal buco.
Ma c’è di più.
Non so se siete al corrente del fatto che i dolorosissimi sintomi di alcune gravi malattie (AIDS in testa) possono essere ridotti attraverso l’utilizzo di farmaci (peraltro assai costosi) sintetizzati dalla cannabis; e che tale riduzione diventerebbe decisamente più rilevante se coloro che soffrono di quelle malattie potessero utilizzare la cannabis naturale.
Sta di fatto che la sentenza della Cassazione, impedendo la coltivazione domestica, pone quei malati e i loro familiari davanti a una scelta tutt’altro che semplice: o rinunciare agli effetti benefici della cannabis, oppure procurarsela rivolgendosi al mercato nero della droga.
Il tutto, presumibilmente, con buona pace dei vicini di casa, che non saranno più costretti a vedere quelle fastidiose piantine nei vasi del balcone di fronte, e potranno quindi astenersi dalla faticosa operazione di recarsi dai carabinieri a sporgere denuncia.
Commentate voi, ché io ho i conati.
E manco una canna per farmeli passare.

Per gli amanti del genere, qua la versione ufficiale.

Nerella Buggio su Cultura Cattolica:

Sotto sotto c’è la convinzione che fare figli sia un lusso. Qualcuno lo aveva pure dichiarato: “Il primo figlio è un diritto, il secondo è un lusso”. E come tutti i lussi non vanno sostenuti, ma tassati. Ma la procreazione non è una concessione dello Stato, è una libertà, è un atto d’amore gratuito che solo i regimi più autoritari e dispotici ritengono di poter sottomettere alle loro leggi e ai loro divieti.

Mi verrebbe da chiedere a Nerella Buggio qualche delucidazione sulla Legge 40, che ai tempi del referendum lei e i suoi compari difesero con cristiana determinazione, ma credo che rimanderò.
Adesso devo correre al cesso, prima di scompisciarmi nei pantaloni.

Tortura genetica

March 26, 2008

L’atrofia muscolare spinale colpisce un bambino ogni seimila nati vivi.
Nella sua forma più grave, nota come atrofia muscolare spinale di tipo 1 o malattia di Werdnig-Hoffmann, essa causa la paralisi dei muscoli del tronco e l’immobilità della gabbia toracica: nella maggior parte dei casi, quindi, si rendono necessarie la tracheostomia, la ventilazione assistita e la nutrizione artificiale, effettuata con tubi collocati nel naso o direttamente nello stomaco del neonato.
A causa della paralisi dei muscoli respiratori, inoltre, qualsiasi banale infezione bronco-polmonare si trasforma in un vero e proprio evento fatale; la malattia, pertanto, ha generalmente un decorso assai rapido: la morte interviene di solito entro 6 o 7 mesi (caratterizzati dal calvario appena descritto), e assai raramente il neonato supera l’anno di vita.
L’atrofia muscolare spinale è una malattia genetica: il che implica che è possibile individuarla direttamente nell’embrione, attraverso la diagnosi pre-impianto.
Orbene, può accadere che due genitori, avendo già perduto un figlio a causa di quella malattia terribile, si decidano a fare gli esami, scoprano di essere portatori sani e decidano quindi di affidarsi alla fecondazione assistita, in modo da poter accertare se l’embrione sia affetto da quella patologia prima ancora di impiantarlo nell’utero.
Si dà il caso, tuttavia, che nel paese in cui quei genitori hanno la sventura di vivere la diagnosi pre-impianto sia vietata da una legge proibizionista e confessionale che neanche i membri dell’Inquisizione Spagnola avrebbero saputo scrivere meglio di così, e che il Ministro della Salute di quel paese, teoricamente obbligato già da sette mesi ad emanare le linee guida che potrebbero limitare gli effetti disastrosi di quella legge, faccia orecchie da mercante, terrorizzato dagli anatemi degli immancabili integralisti di turno.
Il risultato di questa singolare congiuntura è che i portatori di malattie genetiche, se non hanno i soldi per andare a fare all’estero quello che non possono fare in Italia, hanno di fronte una simpaticissima alternativa: o rinunciano a fare figli, oppure si rassegnano a correre il rischio di vederli nascere, agonizzare qualche mese tra tubi, tubicini e ventilatori, e infine morire.
Il tutto, si badi, in nome della dignità della vita umana.
E poi dicono che questo paese ripudia la tortura…

Non c’è peccato all’infuori della stupidità.
(Oscar Wilde)

Le menti mediocri condannano abitualmente tutto ciò che è oltre la loro portata.
(François de La Rochefoucauld )

Sii il maledetto e non colui che maledice.
(Talmud)

A teismo

«Sia ben chiaro: senza il fondamento trascendente, che è Dio, la società rischia di diventare una mera aggregazione di vicini, cessa di essere una comunità di fratelli e sorelle, chiamati a formare una grande famiglia».

B uddhismo

«E’ una spiritualità autoerotica che offre trascendenza senza imporre obbligazioni religiose concrete».

C ondom

«E’ di vitale importanza comunicare il messaggio che la fedeltà nel matrimonio e l’astinenza al di fuori di esso sono la via migliore per evitare l’infezione e per fermare la diffusione dell’Aids».

D iagnosi pre-impianto

«I nuovi problemi connessi, ad esempio, con la diagnosi pre-impiantatoria, mostrano chiaramente come sia stata infranta la barriera posta a tutela della dignità umana».

E voluzionismo

«Le teorie sull’evoluzionismo sono irragionevoli: i conti sull’uomo, senza Dio, non tornano».

F emminismo

«No al femminismo radicale, che tende ad assimilare in tutto la donna all’uomo».

G alileo Galilei

«Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una via direttissima che conduce da Galileo alla bomba atomica».

H arry Potter

«E’ un bene che lei illumini la gente su Harry Potter, perché si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell’anima, prima che possa crescere propriamente».

I nseminazione artificiale

«La fecondazione artificiale infrange la tutela della dignità umana».

L aicismo

«Contrastare la cultura che predomina in Occidente e che vorrebbe porsi come universale e autosufficiente, generando un nuovo costume di vita: una nuova ondata di illuminismo e di laicismo, per la quale sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabile e calcolabile».

M aternità responsabile

«L’aborto non può essere considerato un diritto umano perché è il suo contrario: una profonda ferita sociale».

N orlevo

«Non è possibile anestetizzare le coscienze sugli effetti di molecole che hanno lo scopo di evitare l’annidamento di un embrione».

O mosessualità

«Nessun programma pastorale autentico potrà includere organizzazioni, nelle quali persone omosessuali si associno tra loro, senza che sia chiaramente stabilito che l’attività omosessuale è immorale».

P eccatori

«E quanti continuano a peccare senza mostrare nessuna forma di pentimento? Per questi la prospettiva è la dannazione eterna, l’Inferno, perché l’attaccamento al peccato può condurci al fallimento della nostra esistenza».

Q uorum

«Siete impegnati ad illuminare le scelte dei cattolici e di tutti i cittadini circa i referendum ormai imminenti sulla procreazione assistita».

R u486

«Evitare di introdurre farmaci che nascondano in qualche modo la gravità dell’aborto, come scelta contro la vita».

S celte di fine vita

«Ferma e costante condanna etica di ogni forma di eutanasia diretta, secondo il plurisecolare insegnamento della Chiesa».

T elevisione

«C´è il serio rischio che i mass media si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l´uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento».

U nioni civili

«Bisogna evitare la confusione tra il matrimonio e altri tipi di unione “basate su un amore debole».

V oltaire

«Marxismo e illuminismo sono speranze terrene fallite: la ragione staccata da Dio e la scienza senza etica non redimono l’uomo».

Z aganelle

«Lo spermatozoo è una piccola realtà ovale, arrotolata, munita di coda ma sulla quale si pone già lo sguardo benevolo e amoroso degli occhi di Dio».

Impegnatevi

February 21, 2008

Secondo il rapporto della Commissione Europea del 3 aprile 2003 (Rapporto Busquin), così come secondo il Rapporto della Commissione Dulbecco sulle Cellule Staminali voluta dall’allora Ministro della Salute Umberto Veronesi, il settore delle cellule staminali è uno dei più promettenti nel campo delle biotecnologie, e potrebbe condurre a importantissimi risultati nella cura delle malattie cardiovascolari, delle patologie del sistema nervoso, del diabete e di altre malattie rare.
Secondo le stime più attendibili, in Italia dovrebbero esserci circa 200.000 embrioni congelati prima del 2004: la legge 40 da un lato impedisce di impiantarli, e dall’altro proibisce che vengano utilizzati per la ricerca scientifica, col risultato che quegli embrioni resteranno a marcire nei congelatori finché putrefazione non intervenga.
Posto che ciascuno è libero di avere le proprie opinioni, e di perseguirle nel modo che ritiene più opportuno, sarebbe auspicabile adoperare quel minimo di coerenza che ai paladini della vita, sia pure in altre circostanze, sembra mancare: a voi risulta, tanto per fare un esempio, che questi illustri difensori dei valori cattolici, tra i quali la famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo una donna, si astengano dal divorziare allorché ne avvertano il bisogno? A me, onestamente, pare di no.
Orbene, supponiamo (com’è ragionevole supporre) che la ricerca sugli embrioni, magari quella effettuata all’estero, produca nel prossimo futuro terapie e farmaci utili a guarire determinate malattie: secondo voi i fanatici che si sono stracciati le vesti per proibire quella ricerca in Italia, ove si trovassero nella necessità di assumere quei farmaci o di utilizzare quelle terapie, avrebbero la coerenza di astenersene? Oppure, come me, siete convinti che se ne strafotterebbero, ingoierebbero le pillole e si curerebbero, utilizzando per primi i risultati di ciò che fino al giorno prima si sono sgolati per impedire?
Io, da parte mia, una proposta l’avrei: perché non dichiarano, questi stinchi di santo, che nel futuro non utilizzeranno mai gli eventuali rimedi che dovessero scaturire, direttamente o indirettamente, dalla ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali?
Perché non lo fanno pubblicamente, magari convocando una conferenza stampa, mettendo il loro impegno per iscritto e consegnandolo a un notaio che si renda garante del suo adempimento?
Domandare è lecito, si dice, e rispondere è cortesia: proviamo a chiederglielo, e vediamo se saranno così cortesi da risponderci.
D’altronde, si tratta di una questione di valori.
O sbaglio?