Dal sito dell’agenzia di notizie cattolica Zenit:

Più di un miliardo le persone al mondo senza tetto, cinquantamila – per la maggior parte donne e bambini – coloro che muoiono ogni giorno perché non hanno di che ripararsi, che vivono in condizioni igieniche disumane e hanno accesso solo ad acqua inquinata. E’ questo il dramma spesso ignorato della società odierna emerso durante il Primo Incontro Internazionale di Pastorale delle persone senza fissa dimora. (…) Nell’indagare le diverse realtà globali e locali di questo fenomeno, sono emersi anche i motivi principali che spingono la gente a vivere per le strade o comunque a perdere la propria abitazione: scarsa formazione culturale, insufficiente preparazione professionale, tossicodipendenza, alcolismo, disturbi mentali, ma anche la scelta libera per una vita eccentrica.

Oltre, naturalmente, alla sfiga di vivere in una casa di proprietà del Vaticano.
Strano, che la Pastorale abbia dimenticato di farne menzione…

Tarcisio Bertone, Segretario di Stato del Vaticano, giovedì scorso:

«Le difficoltà delle famiglie di arrivare alla fine del mese sono reali. Mi auguro che le promesse del Governo vengano mantenute. Il problema è quello delle risorse limitate, noi chiediamo che siano impiegate a favore della famiglia, dei figli, della solidarietà».

Il comitato degli inquilini sfrattati dalle case di proprietà del Vaticano, stamattina:

«Le chiediamo una speranza nell’incubo di finire in mezzo alla strada, espulsi dai contesti sociali in cui abbiamo vissuto per decenni. Al di là delle questioni legali, ci chiediamo il perché di questo calvario. Siamo stati dei bravi inquilini: abbiamo sempre pagato l’affitto e avuto cura dell’appartamento, nessuno sfratto è per morosità bensì per finita locazione. Se, come spesso accadeva, non avevamo bagno né riscaldamento, i lavori erano a nostre spese. Eppure veniamo sbattuti fuori».

Prolusione alberghiera

September 18, 2007

Il Corriere della Sera dà conto della prolusione di Angelo Bagnasco ai lavori del Consiglio Episcopale Permanente:

Di fronte al «problema particolarmente acuto» della casa, «la collettività ai vari livelli deve darsi uno slancio, e approntare quelle soluzioni di edilizia popolare che per vaste zone e in una serie di città appaiono veramente urgenti».
(…)
Nella sua prolusione, l’arcivescovo di Genova ha voluto soffermarsi in particolare sul «dramma di coloro, pensionati o famiglie con un solo reddito, che sono raggiunti da provvedimenti di sfratto e non trovano altre opportunità».

Da RaiNews24 del 26 maggio 2007:

In circa 200 occupano la navata centrale basilica di San Giovanni in Laterano a Roma per il diritto alla casa e contro la campagna di sfratti del Vaticano. L’iniziativa è dell’associazione Action, di Asia-Rdb e Comitato lotta per il centro storico. I manifestanti, tra cui molti bambini, hanno portato anche degli striscioni, su uno c’è scritto: “Governo Prodi a Firenze parla di famiglia a Roma le sgombera e le sfratta”. I manifestanti hanno spiegato di aver voluto occupare, secondo quanto riferiscono, la Basilica di San Giovanni in Laterano poichè proprio in questa piazza si è svolto il Family Day e “soprattutto perchè il Vaticano continua a sfrattare le famiglie romane dal centro storico per farci dei bed and breakfast”.

Mi pare chiarissimo.
Durante la prolusione Bagnasco si sofferma sul dramma degli sfratti: subito dopo, però, (ritenendo di essersi soffermato a sufficienza), prosegue.
E si sofferma sui bed & breakfast.

Esempio immobiliare

May 26, 2007


Joseph Ratzinger nel suo discorso ai rappresentanti di Confindustria:

«Sono certo che non risparmierete i vostri sforzi per salvaguardare l’occupazione lavorativa, in particolar modo dei giovani. È necessario che l’attività lavorativa torni ad essere l’ambito nel quale l’uomo possa realizzare le proprie potenzialità ponendo a frutto capacità e ingegno personale, e dipende in gran parte da voi, imprenditori, creare le condizioni più favorevoli perchè ciò accada. È vero, tutto questo non è facile essendo il mondo del lavoro segnato da una forte e persistente crisi, ma sono certo che non risparmierete i vostri sforzi per salvaguardare l’occupazione, in particolar modo dei giovani: per costruire il proprio avvenire con fiducia, essi debbono infatti poter contare su una fonte di sostentamento sicura per sè e per i propri cari».

L’esortazione, non c’è che dire, è decisamente condivisibile.
Se non fosse che essa proviene dalla stessa persona che poco meno di un mese fa ha firmato di suo pugno una valanga di sfratti, mettendo sulla strada, come se niente fosse, decine e decine di famiglie: tanto che queste ultime, non sapendo che pesci prendere, si sono ridotte a occupare la basilica di San Giovanni in Laterano (certo che sì, la stessa che il 12 maggio ha fatto da splendida cornice al Family Day) nella speranza che qualcuno si decida ad ascoltare la loro voce.
E dire che appena un paio di settimane fa lo stesso Ratzinger, dal Brasile, aveva ribadito che «la Chiesa compie la sua missione in conformità spirituale e concreta alla carità del Signore», lanciando nel contempo un monito contro il capitalismo, nel quale «cresce costantemente la distanza tra poveri e ricchi e si produce un’inquietante degradazione della dignità personale».

Mark Twain ebbe a dire:

«Poche cose sono più dure da sopportare del fastidio di un buon esempio».

Mi punge vaghezza che il Vaticano, nella carità che ispira ogni sua azione, abbia deciso di risparmiarci una simile sofferenza.