Ecco, siamo alla conservazione del calore. Adesso manca solo che il prossimo enunci il teorema dell’energia cinetica.

«Di tutte le testimonianze e opinioni al di fuori della sua, la più importante è quella delle suore Misericordine. Quando senti che c’è una intera comunità di persone che, con affetto, amore e carità, sono disposte a conservare il calore del corpo di tua figlia, allora è molto difficile dire di no in nome di qualunque principio concreto o astratto, volontà più o meno certificata, legge e diritto». (Giuliano Ferrara, Milano, 17 luglio 2008)

Eccoci, gente: siamo arrivati alla quarta tappa del nostro gioco a puntate.
Inutile presentare il protagonista di oggi, che rappresenta uno dei veri e propri “big” della competizione: cimentarsi con le sue esternazioni, ne sono certo, non sarà una passeggiata per nessuno.
Per cui, amici, giocate, giocate, giocate.
E scrivete il punteggio qua sotto, altrimenti non posso conteggiarlo.

In the name of Giuliano

Non pervenuto

April 14, 2008

Pro-life poll

March 22, 2008

Era una vita, gente, che non vi proponevo un bel sondaggio.
Approfitto quindi di questi due giorni di vacanza per rimediare, invitandovi a pronunciarvi sulle esternazioni antiabortiste di colui che è stato il protagonista indiscusso degli ultimi mesi: prendetevi cinque minuti di tempo, mettetevi comodi, leggete, riflettete e scegliete la dichiarazione più integralista di Giuliano Ferrara, animatore della lista pro-life e paladino degli embrioni di tutto il pianeta.
Se oltre a votare volete dire la vostra, ovviamente, potete lasciare le motivazioni della vostra scelta e le vostre eventuali osservazioni nei commenti.
Avete tempo fino a lunedì sera prima che il sondaggio si chiuda: per cui, amici miei, votate, votate, votate.
E pentitevi una buona volta, miscredenti che non siete altro.

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Abrogazione assistita

March 3, 2008

Da Alice notizie:

In presenza di segni di vitalità, il feto venuto alla luce va sempre rianimato, anche col no dei genitori. Lo dice il Comitato Nazionale di Bioetica.

Dal programma elettorale della lista Pro-Life di Giuliano Ferrara:

I nostri candidati si impegnano a promuovere legislativamente il dovere di seppellire tutti i bambini abortiti nel territorio nazionale, in qualunque fase della gestazione e per qualunque motivo.

Marina Corradi su Avvenire:

Scopriranno con un sussulto di aspettare un figlio che non vogliono, e si rincuoreranno: beh, c’è la pillola, ora. Una pillola semplice, e nessun complicato pensiero. (…) Quello che però torna tagliente come una lama di coltello il giorno in cui stringi felice fra le braccia un figlio (in un pensiero lacerante: il figlio che non è nato, era come lui). Quello che rode dolorosamente se poi nessun figlio, quando lo vuoi, arriva, e tu continui per sempre a ricordarti di ‘lui’.

Mi sembra che non ci siano più dubbi. Il disegno è chiarissimo, l’operazione culturale fin troppo scoperta: prendi le donne che abortiscono e poi lavoratele, con pazienza e cinismo, facendo tutto quello che è possibile fare per accentuare il suo senso di colpa e portarlo ben oltre il limite che è umanamente possibile sostenere.
Mostrati accogliente, ma fai in modo che quel feto debba essere rianimato o seppellito, così che resti al suo posto, nei panni di un individuo drammaticamente disabile o di una piccola croce bianca, a ricordare il peccato commesso; non smettere di sorridere, ma ricorda con un sospiro i laceranti rimorsi da cui quelle donne dovranno difendersi; dichiarati solidale, ma lasciati scappare due o tre parole sulla possibilità che dopo aver abortito non riescano più ad avere figli, nemmeno se lo vorranno.
Dicono che non la vogliono toccare, la 194: e io, che fino a qualche giorno fa scuotevo la testa scettico, adesso ci credo davvero.
Non la vogliono toccare (e io ci credo) perché non avranno alcun bisogno di farlo: di questo passo (è un passo veloce, badate) saranno proprio loro, le donne, a implorare di abrogare quella legge, in modo da poter tornare ad abortire dalle mammane, proprio come quarant’anni fa.
E, finalmente, non dover più sopportare questo stillicidio.

La Sindrome di Ferrara

February 14, 2008

Da Wikipedia:

Gli individui affetti da sindrome Klinefelter sono maschi (perché con almeno un Y, che porta il gene per la determinazione del sesso maschile) aneuploidi, cioè con un assetto di cromosomi alterato. Il quadro clinico è caratterizzato da: insufficiente virilizzazione, testicoli piccoli, sterilità, azoospermia, elevata statura, aumento delle gonadotropine plasmatiche. Una minoranza dei soggetti affetti dalla sindrome di Klineferter presenta un ritardo mentale, molti invece hanno difficoltà verbali. I bambini imparano spesso a parlare molto più tardi rispetto ai coetanei e possono avere difficoltà ad imparare a leggere ed a scrivere. I soggetti affetti hanno testicoli piccoli, disturbi della personalità fino al ridotto q.i., ginecomastia (mammelle simil-femminili) pene piccolo, alterazioni ossee, prolasso della valvola mitralica 55%, diabete franco 10%, incidenza del carcinoma della mammella 20 volte superiore al normale, leucemie gravi, disturbi psicologici legati alla loro condizione legata all’abitus enucoide.

Qualche giorno fa, a Napoli, una donna ha effettuato un’interruzione di gravidanza perché il feto era affetto, appunto, dalla Sindrome di Klineferter: il caso è finito sulle prime pagine di tutti i giornali, non già per l’intervento in sé (del resto perfettamente in linea con quanto disposto dalla Legge 194), ma piuttosto per l’irruzione nell’ospedale da parte della polizia, che ha sequestrato il materiale abortivo al fine di accertare la sussistenza di un presunto (quanto fantasioso) reato di “feticidio”.
Ebbene, questa mattina il buon Giuliano Ferrara, intervistato da Maurizio Belpietro, ha avuto modo di ironizzare sulla vicenda, affermando che si recherà quanto prima ad effettuare le analisi per accertare se non sia possibile che soffra egli stesso (fornito, a suo dire, di testicoli piccoli e mammelle grandi) della medesima patologia; con ciò volendo significare, evidentemente, di ritenere la decisione della donna di Napoli inopportuna (e quindi arbitrariamente omicida), giacché coloro che sono affetti dalla sindrome in questione possono evidentemente condurre una vita del tutto normale; cosa della quale lo stesso Ferrara costituirebbe, nel caso di specie, la prova vivente.
Ora, già altri blogger hanno messo in risalto il cattivo gusto di questa esternazione, in modo più preciso e perentorio di quanto potrei fare io; eviterò, quindi, di ribadire il mio sdegno per la volgarità di una simile provocazione, così come mi asterrò, per non contribuire alla becera banalizzazione di una notizia tanto drammatica, dal dispensare (facili) battute sulle altri sindromi dalle quali Giuliano Ferrara potrebbe scoprirsi afflitto una volta ricevuto il risultato delle analisi.
Diciamo, invece, che provo accettare la provocazione; e, accettandola, mi dichiaro disposto ad ammettere (per amor di discussione, ché i testi medici affermano chiaramente il contrario) che la Sindrome di Klinefelter non rechi altri effetti negativi sulla salute di un feto, se non quello di renderlo simile, in tutto e per tutto, al promotore della moratoria sugli embrioni, facendolo quindi capace, una volta venuto alla luce e cresciuto, di concepire un’infamia del genere.
Ditemi la verità: non basterebbe?

The Ring (*)

January 15, 2008

Giuliano Ferrara al teatro Dal Verme di Milano:

«L’omicidio non è la cancellazione del passato, ma la negazione di un futuro. Non esiste omicidio più perfetto di quello di un embrione nel grambo della madre, perché cancella tutto il futuro dell’essere umano».

A questo punto mi sorge un dubbio angoscioso.
Ieri sera, verso le dieci, ho telefonato a un mio amico: dalla voce con cui mi ha risposto, dopo una decina di squilli a vuoto, era piuttosto evidente che stesse trombando.
Voi che ne dite, devo costituirmi?

(*) Per gentile concessione del torto.

Accendete le casse, gente, questo è un documento esclusivo.
Buon divertimento, e buona riflessione…

Cari amici,
la quarta tappa del nostro concorso giornalistico era dedicata all’inimitabile Antonio Socci. Anche in questo caso la frase vincente è risultata da un vero e proprio plebiscito; la riporto qui di seguito, riflettendo tra me e me sul fatto che si tratta effettivamente di un capolavoro di rara bellezza:

«E se Gesù non fosse nato? Non ci sarebbero – per esempio – né università, né ospedali. E nemmeno la musica».

Ciò detto, veniamo alla puntata di oggi. Come vi avevo preannunciato, con il procedere del concorso sarebbero entrati in campo i veri e propri big: siccome sono una personcina di parola, oggi vi invito a votare la bomba più dirompente di Giuliano Ferrara; con la speranza, come sempre, di mettervi in imbarazzo al momento di scegliere.
Nient’altro, se non il solito invito: votate, votate, votate.
E fatevi il segno della croce ogni volta che avete la tentazione di rileggerle tutte da capo.

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L’ipotesi illuminista di un radicale smantellamento dello spirito religioso in favore del positivismo scientista o di altri profetismi era fallita. (Il Foglio, 26 ottobre 2007)
Avanzare i diritti di Dio nella vita pubblica è un messaggio di gigantesco coraggio, da parte di Benedetto XVI. (Il Foglio, 10 ottobre 2007)
Come quelle del Signore, anche le vie della scristianizzazione radicale sono infinite. (Il Foglio, 16 giugno 2007)
Parlo invece di Monsignor Rino Fisichella, che è uscito pulito da un tuffo nella spazzatura perché è gagliardo e bravo. (Il Foglio, 2 giugno 2007)
Perché la democrazia è opera di Dio, fatemelo dire provocatoriamente, cioè della presenza di un concetto di Dio nella storia. (Il Foglio, 19 maggio 2007)
Noi siamo il paese delle libertà e della laicità cristiana. E’ anche il crocifisso che fa la guardia a queste libertà. (Panorama, 17 maggio 2007)
In realtà l’amore civile è un modello culturale prescrittivo, che vuole rubare la famiglia e l’antropologia cristiana e laica del matrimonio antico e moderno sotto il falso mantello dei diritti. (Il Foglio, 15 maggio 2007)
Questo papa impressiona e seduce molti intellettuali laici in Europa perché non è solo un uomo di Dio, non si limita a Possedere saldamente una fede testimoniata anche dalla mitezza d’acciaio del suo linguaggio pastorale, ma dimostra in sovrappiù una fiducia luminosa nella persuasione razionale. (Avvenire, 15 aprile 2007)
Famiglia e riproduzione sono ormai una variante a capriccio del caso e del caos che governa il mondo. (Panorama, 8 marzo 2007)
Il problema non è la legge, buona o cattiva che sia, ma la proibizione fatta alla Chiesa di cercare di fermarla o di cambiarla. (Panorama, 22 febbraio 2007)
Noi stiamo facendo di tutto per consumare come un cerino il senso stesso della famiglia. (Panorama, 25 gennaio 2007)
Insomma, se non posso uccidere per ragioni di principio io, illuminista a quaranta carati, dovrò pure interrogarmi con qualche coerenza etica e logica sull’aborto e sull’indifferenza verso le forme di vita embrionale che caratterizzano la cultura della libertà procreativa, e magari anche sull’eutanasia. O no? (Panorama, 11 gennaio 2007)
Ma il matrimonio omosessuale, nelle sue diverse forme e nei suoi diversi stadi, realizza anche di più: abroga un’idea di società e di giustizia che per alcuni valeva la pena o vale la pena di una difesa, per altri assolutamente no. (Panorama, 26 dicembre 2006)

Premonizione capitale

April 27, 2007

Di tanto in tanto succede che, colto da un irresistibile presentimento, mi rechi dal giornalaio per acquistare il Foglio, con l’ineffabile certezza che ci troverò dentro qualche memorabile cazzata.
Stamattina l’intuizione è più forte del solito, al punto da indurmi, nell’impossibilità di reperire nelle vicinanza un bancomat funzionante, a rinunciare al cornetto d’ordinanza e spendere in edicola l’unico euro che mi rimane in tasca.
La mia premonizione, manco a farlo apposta, trova una sorprendente conferma nella posta del direttore, in cui Giuliano Ferrara risponde così ad una lettera del portavoce italiano di Amnesty International Riccardo Noury:

«Apprezzo questo scoppio di realismo, da abolizionista molto tiepido, e le ricambio i cordiali saluti. Quanto al merito, siccome il veterotestamentario occhio per occhio non è acqua fresca, ed è in qualche senso la fondazione del diritto eguale, e conta almeno quanto Beccaria, esito a considerare una soluzione umanitaria che apprezzo addirittura un principio universale da imporre uniformemente a tutti».

Quando si dice un euro ben speso…