Vecchio per vecchio…

October 8, 2007

Repubblica.it si è accorta che sono in vendita adesivi da applicare alla carrozzeria dell’auto per simularne graffi ed ammaccature. In questo modo l’auto, anche se nuova fiammante, sembra vecchia e risulta quindi meno appetibile per il ladri.

Non so che gusto ci sia nell’avere un’auto nuova e farla sembrare vecchia. Forse ha ragione quel mio vecchio amico, che gira direttamente con la sua fedele seminuova (oltretutto parcheggiata benissimo):

Finazio

http://finazio.blogspot.com/

Mentre sto guidando verso casa il mio amico Alessandro mi telefona e mi dice che mi ha appena inviato una notizia via mail: «Appena arrivi a casa leggila», mi fa, «devi assolutamente scriverci un post!»
Quando controllo la posta, tuttavia, mi rendo conto che non sarei capace, neanche impegnandomi al massimo, di commentare il fatto meglio di quanto non abbia già fatto lui stesso segnalandomelo; così, risparmiando tempo e fatica, vi giro le direttamente le sue considerazioni così come le ho ricevute.

Da Repubblica del 29-06, pag 16:
KUBICA SALVO DOPO LO SCHIANTO, UN MIRACOLO DI WOJTYLA
Robert Kubica, 22 anni, pilota polacco che corre con il nome di Giovanni Paolo II stampato sul casco, non se la sente di giudicare. La chiesa invece vuole approfondire e ha inserito questo terribile incidente, il più spaventoso da dieci anni a questa parte in Formula 1 (ndr: non è vero per niente, te lo dice uno che guarda tutte le corse), nel dossier sul processo di beatificazione di Giovanni Paolo II (…) la Chiesa pensa che dietro a questo fortunato epilogo ci possa essere la protezione divina del santo padre e ha dato incarico a Oder Slawomir, prete polacco, postulatore della causa di beatificazione per conto del Vicariato di Roma, di raccogliere documenti e testimonianze sull’accaduto (…)

Mi vengono in mente un po’ di cose:

  1. Il papa intercede per Kubica perchè è polacco e perchè c’ha il nome sul casco: invece per Senna, che pur essendo cattolico era stato così fregnone da non scriversi il nome del papa sul casco, non ha ritenuto di intercedere. Insomma: non mi hai scritto il nome sulla capoccia? Puoi pure andare alla malora, cazzi tuoi.
  2. Piu’ in generale, il buon Dio salva il giovane miliardario famoso e lascia schiattare gli altri. Leggo da Wikipedia:” Le ferite da incidenti di traffico uccidono quasi 350 persone al giorno, o più di 127.000 ogni anno nella regione europea monitorata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Anche qui, cazzi loro.

La mail di Alessandro, per la verità, comprendeva anche un punto 3), che però evito di riportare, ritenendolo più adatto a una conversazione tra amici che alla pubblicazione su un blog: mentre vi invito a immaginarne il contenuto, tuttavia, confermo ad Alessandro che anche su quel punto sono perfettamente d’accordo con lui.

Autodecalogo

June 20, 2007

Per questioni di lavoro, solo oggi riesco a leggere con un minimo di attenzione il “Decalogo del Conducente” redatto dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti: scusandomi per il ritardo, l’occasione mi è gradita per esemplificarne la concreta applicazione.

1) Non uccidere.

Neanche il tipo che ha lasciato la macchina in doppia fila davanti alla mia e sta facendo la doccia con la musica a palla mentre lo cerco nei negozi sudando come un maiale, eh?

2) La strada sia per te strumento di comunione tra le persone e non di danno mortale.

Ok. Alla prossima coda chilometrica sul raccordo tiro fuori la chitarra e cantiamo tutti insieme “Ave Mamma tutta bella sei”, che ne dite?

3) Cortesia, correttezza e prudenza ti aiutino a superare gli imprevisti.

Signora, mentre le rivolgo un saluto gioioso, sottolineando nel contempo che la sua pettinatura le dona moltissimo, la pregherei, con il rispetto dovuto alla sua età (che peraltro ella porta con piglio decisamente giovanile) di premere quel cazzo di piedino sull’acceleratore, che è verde da un quarto d’ora.

4) Sii caritatevole e aiuta il prossimo nel bisogno, specialmente se è vittima di un incidente.

Se invece è vittima di uno stupro, digli di stare zitto con tutti sennò lo scomunicano.

5) L’automobile non sia per te espressione di potere, di dominio e occasione di peccato.

Chiaro per tutti? Basta trombare in macchina, allora: o vi pagate un motel, oppure ciccia.

6) Convinci con carità i giovani, e i non più tali, a non mettersi alla guida quando non sono in condizione di farlo.

L’altro giorno, dal finestrino mezzo aperto, ho giustappunto suggerito a uno che mi tagliava la strada di starsene a casa invece di rompere i coglioni in giro. Che dite, ho rispettato il comandamento?

7) Sostieni le famiglie delle vittime di incidenti.

A patto che siano famiglie naturali, ovviamente: dei conviventi, specie se froci, fregatene.

8) Fa’ incontrare la vittima e l’automobilista aggressore in un momento opportuno, affinché possano vivere l’esperienza liberatrice del perdono.

Pronto, Marta? Sono Alessandro. Ti volevo dire, ricordi quello che ti ha messo sotto l’anno scorso? Ecco, l’ho rintracciato, stasera viene a cena da me, faccio il risotto coi funghi porcini. Volevo invitare anche te, così magari potete vivere insieme l’esperienza liberatrice del perdono.

9) Sulla strada tutela la parte più debole.

Cioè da oggi in poi quando passa il Papa e chiudono la strada, e io non riesco a tornare a casa e ho il cane che si piscia sotto e la cena ancora da preparare, i vigili alzano la transenna e mi fanno passare?

10) Senti te stesso responsabile verso gli altri.

Scusi lei, sì proprio lei che mi ha appena buttato per terra mentre passavo col motorino, venga qua che sento me stesso responsabile di darle un paio di sganassoni.

Insulticon

April 13, 2007

E adesso abbiate faccia tosta di venirmi a raccontare che la prima parola che vi è venuta in mente non sia stata “FOTTITI”.

Laicismo automobilistico

April 12, 2007

Si attendono le rimostranze del Vaticano a difesa della guida naturale.