Anonima anatemi

October 16, 2008

Un simpatico anonimo (o più simpatici anonimi mossi dai medesimi intendimenti: sapete com’è, certi personaggi è difficile distinguerli l’uno dall’altro quando hanno un nume e un cognome, figurarsi se non si firmano) mi lascia sul blog la seguente successione di ameni commenti:

  1. Come ho già scritto altre volte su questo sito ci sono dei toni irriverenti che sono offensivi verso la comunità dei credenti e verso la figura del santo padre. Passi per l’insistenza morbosa su argomenti sessuali e scabrosi ma spesso si rasenta la blasfemia che è una cosa che ferisce chi ha la fede. Non si offenda la chiesa!
  2. Non si offende il papa! Punto e basta! Vergogna!
  3. Siti come questi andrebbero chiusi! Dovrebbe essere, anzi è reato scrivere certe cose contro la religione!

Siccome sono notoriamente un pervertito, mi prendo la libertà di partire dal fondo, invitando i nostri amici crociati, allorché abbiano ravvisato nei contenuti di questo blog gli estremi per procurarne la chiusura, ad attivarsi presso le autorità preposte affinché diano corso con tutta sollecitudine al prospettato provvedimento.
Andando a ritroso, e passando quindi al punto 2), mi corre l’obbligo di comunicare formalmente che non mi vergogno affatto: prova ne sia che ho l’abitudine di firmare quello che scrivo, al contrario dei miei solerti commentatori, che per inciso invito a risparmiarsi locuzioni quali “punto e basta” e simili, almeno fino alla (da loro) auspicata restaurazione di un regime teocratico con tanto di Santa Inquisizione al seguito; ovvero, alternativamente, a trasferirsi armi e bagagli in paesi nei quali simili atteggiamenti trovano più puntuale e rigorosa applicazione.
Quanto al primo punto, infine, detto che in quanto a morbosa insistenza sulle tematiche sessuali i beniamini dei nostri amici anonimi non sono secondi a nessuno, mi limito a rilevare che da queste parti le esortazioni effettuate utilizzando l’imperativo sono tutt’altro che ben accette: suggerisco ai miei gentili commentatori, pertanto, di riservare simili comportamenti a situazioni e contesti ad essi più congeniali, giacché a casa mia, per dirla com’è, faccio come mi pare e piace.
Saluti.

Moltiplicazione clericale

October 15, 2008

Dal messaggio della CEI in vista della Giornata per la Vita 2009:

C’è, poi, chi vorrebbe rispondere a stati permanenti di sofferenza, rea­li o asseriti, reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia. Vo­gliamo ribadire con serenità, ma anche con chiarezza, che si tratta di risposte false: la vita umana è un bene inviolabile e indisponibi­­le, e non può mai essere legittima­to e favorito l’abbandono delle cu­re, come pure ovviamente l’acca­nimento terapeutico, quando ven­gono meno ragionevoli prospetti­ve di guarigione. La strada da per­correre è quella della ricerca, che ci spinge a moltiplicare gli sforzi per combattere e vincere le pato­logie – anche le più difficili – e a non abbandonare mai la speranza.

«Scusi, vescovo».
«Dimmi, figliolo».
«Allora, mi sembra di capire che avete aperto alla ricerca scientifica…»
«Certamente: quella è la vera strada da percorrere, l’eutanasia e l’interruzione delle cure sono risposte false!»
«Ma a me era sembrato che quando si parlava della ricerca sulle staminali embrionali…»
«Eh no, quelle no, per carità! Anche la ricerca, capirai, ha dei confini: essa è buona ma deve essere svolta entro limiti eticamente accettabili!»
«Ecco, appunto. Quanto agli sforzi per combattere le patologie…»
«Ah, be’, quanto a quelli puoi stare sicuro, figliolo, non ci risparmiamo!»
«Ma a me pareva che sul preservativo, che pure è molto efficace per combattere l’AIDS…»
«Eh, ma quello è un altro discorso, ci mancherebbe! Quella non è mica una cura, è un presidio, e per di più diabolico! L’AIDS va combattuto con una sana concezione del matrimonio, mica con mezzi che favoriscono comportamenti sessualmente disordinati!»
«Infatti. E poi, anche sul vaccino contro l’HPV…»
«Figurati! Volete vaccinare le minorenni contro un virus mortale sessualmente trasmissibile, autorizzando implicitamente le giovani a comportamenti immorali, e noi dovremmo approvare?»
«Non fa una grinza. E la diagnosi preimpianto, da cui si potrebbe vedere se uno ha una malattia genetica e quindi risparmiargli una vita di sofferenze…»
«Ah, per carità, scherzi? Si tratta di pratiche contrarie alla vita, che invece va accolta nelle condizioni in cui il buon Dio ha deciso di donarcela».
«Capisco».
«Bene, figliolo, ne sono lieto».
«…»
«…»
«Vescovo?»
«Sì, figliolo».
«A me pare che ‘sti sforzi, per carità, per moltiplicarli li moltiplicate, ma mica per combattere le patologie o favorire la ricerca. Piuttosto per fare in modo che la ricerca non progredisca, e che le malattie non possano essere guarite…»
«…»
«…»
«Ascolta, figliolo…»
«Sì?»
«Posso essere sincero?»
«Ci mancherebbe altro».
«Ricordi cosa ebbe a dire il Santo Padre qualche tempo fa?»
«Su due piedi, vescovo, mi sfugge».
«Perché non leggi, figlio mio. Orbene, il Pontefice disse: “L’uomo che soffre ci appartiene“».
«Ah, ecco. E quindi?»
«Abbi pazienza, figlio mio: tu di solito vai in giro a regalare le tue cose al primo stronzo che passa?»
«Per la verità, no».
«Ecco, allora vedi di farla finita. E smettila, una buona volta, di scassare il cazzo».

Buio, controbuio, over/ 6

October 15, 2008

E il primo che si azzarda a dire che sono razzisti è un negro.

Come eravamo /1

October 14, 2008

La tolleranza verso gli intolleranti è totale e quindi direbbe un bambino, i tolleranti nascondono la loro stessa intolleranza dietro il manipolo di farfalle o black-block.

(Luca Volontè, 15 novembre 2005)

Cliccare qui per un’appropriata colonna sonora.

Buio, controbuio, over /5

October 13, 2008

Ho l’orribile sensazione che ‘sta rubrica sia destinata a diventare un evergreen

Eccoci alla classifica del concorso “Chi l’ha detto?” aggiornata dopo la terza puntata.
C’è una fuga, come potrete riscontrare: Eugenia cerca di staccare gli avversari e prendersi il premio che nell’edizione precedente le era sfuggito per un niente; alle sue spalle un terzetto, composto da AleG, Engine e Firetrip, e quindi Marlow a chiudere la combriccola di quelli che hanno azzeccato una media di almeno dieci risposte a quiz.
Per il resto, la classifica si va sgranando (salvo qualche piccola ammucchiata qua e là): ma siamo all’inizio, gente (le tappe saranno in tutto dieci), e quindi c’è possibilità di recupero per tutti.
Come sempre (che palle, eh?) vi raccomando di comunicarmi eventuali errori, vi ripeto che al vincitore finale del concorso sarà inviato un libro scelto da me, e vi ricordo che chi non avesse ancora fatto in tempo a cimentarsi con le domande delle prime tre tappe è sempre in tempo a farlo cliccando qua: avrò cura aggiornare la classifica con nuovi i punteggi.
In attesa della quarta puntata, buona consultazione a tutti!
AGGIORNAMENTO: Sherasade mi segnala che avevo imperdonabilmente perso per strada un commento; il che, come vedete, cambia il vertice dalla classifica, nel quale si attesta una coppia di fuggitive.

3.300: Eugenia, Sherasade;
3.100: AleG, Engine, Firetrip;
3.000: Marlow;
2.800: Boga, Shaadow;
2.500: Gabriele, Mariuzzoweb, Vittorio;
2.600: Aioros;
2.300: Poverobucharin;
2.100: Restodelmondo;
2.000: AF;
1.900: Oz;
1.800: PaoloC;
1.700: df1989, Fabio, FuffaForte, MZ;
1.600: Josè, Leilani, Marta, Masque, Vaal;
1.500: Raser, Slobodanmilosevic;
1.400: Luca, Roberto58;
1.300: Dysnomia, Nuanda;
1.200: DK, Mar;
1.100: Skoptes, MatteoGe;
1.000: Acidqueen;
900: LeoSpal, Mayhem;
700: Anellidifumo, Astridnausicaa;
500: Enigmista;
300: Kore;
200: Hooverine.

Ed eccoci alla terza puntata del nostro concorso a premi.
Stavolta il gioco è dedicato all’eutanasia (parola peraltro divenuta addirittura impronunciabile) e alle opinioni dei nostri amici catechisti in merito alla sua eventuale legalizzazione.
Vi ricordo che per essere inclusi nella classifica dovete lasciare il vostro punteggio nei commenti, che se non lo avete ancora fatto potete cimentarvi con i quiz precedenti cliccando qua, e che il premio in palio per il vincitore finale al termine delle dieci tappe previste sarà un libro scelto da me.
Nient’altro da aggiungere, se non la solita esortazione: giocate, giocate, giocate.
E pentitevi, miscredenti che non siete altro.

bestiario_eutanasia

Freestyle

October 9, 2008

Dal sito di Luca Volontè:

Ora che in Inghilterra è casual, va di moda l’arma bianca chissà quando arriverà in Italia e i Casalesi di Sandokan colpiranno a colpi di sciabola.

Ho recentemente avuto conferma del fatto che le maestre elementari, allorché si trovino nella condizione di dover incoraggiare gli alunni più timidi, siano tuttora solite ricorrere alla consueta formula: “suvvia, caro, dillo con parole tue!”
Mi punge vaghezza che il nostro amico, qualche anno fa, abbia ricevuto la stessa esortazione.
In tal caso, deve averla presa alla lettera.
E da allora non ha più smesso.

Condivisione anonima

October 8, 2008

In una giornata infernale, nella quale ero già rassegnato a non trovare il tempo di scrivere uno straccio di post, un anonimo (eh, ‘sti anonimi, se non ci fossero bisognerebbe inventarli) mi giunge in soccorso come un principe azzurro dalla bionda chioma e dall’immacolato mantello.
Vi riporto qui di seguito il suo commento al mio post di ieri sulle dichiarazioni di Luca Volontè:

che discorsi, un refuso può capitare a tutti
la forma di volontè sarà sbagliata ma il contenuto merita una riflessione
la pillola fa male, è risaputo che ha molte controindicazzioni, e inoltre è un metodo che riguarda poco la coppia, è gestita solo da una delle due metà
i metodi naturali sono parte di una gestione a due della vita di coppia e sono da preferirsi perchè sono espressione di amore e condivisione

Andiamo per ordine.
Innanzitutto, dice il nostro amico, un refuso può capitare a tutti. Ed infatti, allo scopo di esemplificare brillantemente l’affermazione appena partorita, poche righe più in là spara subito un bel “controindicazzioni” con due zeta: tanto per dimostrare che il buon esempio, a voler impiegare una manciata di buona volontà, si può dare in qualsiasi circostanza.
Ma non divaghiamo, ché c’è pure da rilevare qualcosina sul merito.
La pillola anticoncezionale, sostiene il nostro ospite, è una pratica che viene gestita soltanto dalla donna, e quindi non reca alcuna condivisione all’interno della coppia. Invece, aggiungo io, annotare diligentemente le date delle mestruazioni, esaminare colore e consistenza del muco vaginale, infilarsi un termometro su per la fica allo scopo di misurarne la temperatura (i cosiddetti metodi naturali, badate, consistono in queste edificanti operazioni, come ho avuto modo di spiegare qua) sono operazioni che si conducono in due? In caso affermativo, ne converrete, saremmo di fronte a casi di notevole perversione, dinanzi ai quali altre forme di più ordinaria collaborazione (da me, lo confesso, prestata più di una volta) consistenti nel buttare là un distratto “a proposito, stasera l’hai presa, la pillola?”, verrebbero ridotte al rango di graziose orazioni, da recitarsi sottovoce prima che il sonno intervenga a chiudere la giornata.
Detto questo, gente, arriviamo al punto.
I cosiddetti metodi naturali, afferma il nostro amico, sono espressione di condivisione e di amore. Per esclusione, quindi, si deve giungere alla conclusione che quelli artificiali non lo siano: il che equivale a dire che ogni qual volta vi siete infilati un preservativo (o avete aiutato il vostro partner a farlo), che avete mandato giù la pillola (o l’avete amorevolmente portata sul comodino della vostra compagna prima di addormentarvi), che vi siete fatti insieme il giro d’Italia, magari di notte, per farvi prescrivere una scatola di Norlevo dribblando schiere di medici integralisti disposti a tutto pur di appiopparvi una bella gravidanza indesiderata, non stavate condividendo un bel cazzo di niente.
E soprattutto, dice il nostro ospite, non vi amavate.
Come sarebbe a dire, chi l’ha stabilito?
Lo dicono, tutti i giorni, il nostro amico anonimo ed i suoi crociati sodali: gente che se la gode ad prelevare il muco con le dita per poi annusarlo con cupidigia, e a infilare termometri lunghi una spanna, con tanto di tacche in rilievo, in ogni buco disponibile.
Date retta, amici miei, fidatevi.
Questa è gente che la sa lunga…