Clemente Mastella in un’intervista a Papanews:

«Solo la religione, la mia coscienza di cattolico e la fede in Dio e nella giustizia mi stanno aiutando; anzi, ringrazio il Signore di avermi dato questo dono, perchè se fossi stato ateo avrei anche potuto commettere qualche atto inconsulto di autolesionismo».

D’altronde, com’è noto, gli atti inconsulti di autolesionismo sono tipici degli atei.
😉

Libertà selettiva

March 8, 2007

Vittorio Messori sul Corriere torna sulla questione del cilicio: «Davvero non capisco. Oggi c’è una sacralità addirittura feticistica per la libertà totale e di chiunque, perché mai chi è esterno all’ascetica cristiana dovrebbe occuparsene o indignarsi? Per dire, ma se io stanotte mi flagellassi a lei importerebbe qualcosa?»

Il discorso non farebbe una grinza, se non fosse che sono proprio i cattolici a battersi quotidianamente per negare la libertà individuale degli altri ogni volta che possono: fanno fuoco e fiamme contro quelli che usano il preservativo o la pillola, pretendono di sindacare sulle preferenze sessuali degli individui, scagliano anatemi all’indirizzo di chi, sfiancato da una lunga e dolorosa malattia, decide di porre fine alla propria sofferenza.

Ludwig Börne ebbe a scrivere: «Non c’è uomo che non ami la libertà: il giusto però la esige per tutti, l’ingiusto solo per sé».

Non crede, signor Messori, che sia una massima sulla quale valga la pena di riflettere?

Horror

March 5, 2007

Da Wikipedia:
Hellraiser è una saga di film horror che ha come protagonista Pinhead e gli altri Cenobiti. (…) L’universo di Hellraiser conta attualmente otto film, svariati racconti e una lunga serie di fumetti e si è sviluppato a partire da un racconto di Barker contenuto nei sei volumi che compongono la raccolta “Books of Blood”. Tutte le storie di Hellraiser hanno un comune denominatore, ovvero una scatola, detta Configurazione dei Lamenti o Cubo di Le Marchand, un marchingegno protetto da una struttura a puzzle che una volta risolto apre una porta verso la dimensione del dolore. Questa è una specie di inferno surreale dove “il dolore vi verrà fatto assaggiare fino a raggiungere vette così alte da diventare piacere assoluto”.

«(Il cilicio) è una pratica che appartiene alla cultura cristiana, e non solo.La vita di ognuno di noi è esposta a prove e difficoltà e ci vuole un certo “allenamento”. Le privazioni, lo spirito di mortificazione, un domani mi aiuteranno ad affrontare cose più grandi».


Il personaggio Pinhead ha rappresentato un distacco dagli altri cattivi dei film horror. A differenza di Leatherface, Jason Voorhees e Michael Myers, può parlare e lo fa.

«Passo tutti i miei weekend a girare per l’Italia a spiegare quanti danni provocherebbe una legge sulle coppie di fatto. E così farò anche al momento del voto: cercherò di spiegare a tutti che non bisogna votare una legge che riconosce le coppie di fatto. Lo spiegherò, democraticamente».


Un’altra cosa che lo differenzia dagli altri mostri è che con lui si può ragionare e trattare.

«I Pacs non sono all’ordine del giorno per l’attuale governo: non c’erano nel programma e non si faranno, anche nonostante le affermazioni rese a titolo assolutamente personale da parte di alcuni ministri e di esponenti della maggioranza».


Egli non uccide rapidamente; come gli altri Cenobiti è particolarmente portato per la tortura.

«Dalle istituzioni non può arrivare nessuna risposta a Piergiorgio Welby, a parte l’espressione della piena solidarietà umana».


Neanche la morte farà finire la sofferenza delle sue vittime, dato che verranno portate nell’inferno (Il Labirinto) dove Portaspilli avrà “tutta l’eternità per conoscere la tua carne”.

«Welby non troverà nessuno che si voglia far carico della sua vita. Nemmeno la moglie avrà questo coraggio. Nemmeno i radicali, ora a loro Piergiorgio serve vivo: hanno fatto di lui un altro Luca Coscioni e, quando sarà morto, ne troveranno un altro. Prego il Signore che voglia prenderlo con sé per rispetto nei suoi confronti».

A questo punto un dubbio è quantomeno legittimo: dove si sono conosciuti Clive Barker e la Binetti?

Reciprocità

March 4, 2007

Paola Binetti sostiene che «l’omosessualità è una devianza della personalità», e aggiunge che essere gay è «un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico».

Niente di nuovo, per carità: ma non è curioso che la Senatrice parli degli omosessuali con le parole esatte che io utilizzerei per descrivere il suo cervello?