Inversione clericale

September 14, 2007

Giuseppe Dalla Torre, su Avvenire, fornisce la sua interpretazione personale di laicità:

Un’idea di sovranità che non giunge a svincolare lo Stato dal doveroso riferimento alle norme morali oggettivamente intese e ai diritti umani quali incarnazione del diritto naturale, e al tempo stesso una sovranità che non si estenda fino alla pretesa di disciplinare anche ciò che attiene all’ordine spirituale.

Capito?
Laicità, secondo Dalla Torre, non significa che i precetti religiosi debbono essere ininfluenti per le leggi dello Stato; ma, al contrario, che le leggi dello Stato non devono influenzare i precetti religiosi.
La teoria, invero, è interessante; al posto di dalla Torre, tuttavia, l’avrei scritta così:

Elautirips enidro’llad eneitta ehc òic ehcna eranilpicsid id aseterp alla onif adnetse is non ehc àtinarvos anu ossets opmet la e, elarutan led enoizanracni ilauq inamu ittirid ia e esetni etnemavitteggo ilarom emron ella otneminefir osorevod lad otatS ol eralocnivs a egnuig non ehc àtinarvos id aedi’nU.

Non fosse altro che per una questione di logica.