Rewind
July 18, 2008
Se tutto andrà bene, sino all’età di dieci anni, Davide dovrà sottoporsi a
dialisi e poi sarà trapiantato e starà benone. I genitori vogliono consegnarlo invece alla morte, interrompere le cure e lasciarlo morire… lui che vuol vivere. Con loro, oltre ai radicali, il solito suono stridulo dei compassionevoli sacerdoti della “perfezione”, del bambino pubblicitario, settebellezze e successi. Non sarebbe giusto curarlo per dieci anni per poi guarirlo, meglio accopparlo subito così si spende meno, si ha un impiccio in meno e poi si consente la vita più agiata agli “adatti”. Cartagine sacrificava i fanciulli al demone per aggraziarselo, in Italia si sacrificano i neonati al “dio” consumistico della perfezione. Strano solo che nessuno si chieda che i sacerdoti di tale criterio, siano essistessi imperfetti e, aggiungo, con molte rotelle fuori posto. Davide vivrà, lo ha deciso il tribunale e il medico se ne prenderà cura, sempreché i genitori non montino una campagna per il funerale del proprio figlio.