Joseph Ratzinger durante la messa con i giovani del “Centro Internazionale San Lorenzo”:

«Potremmo dire che tutta la scienza è una grande lotta per la vita, tutta la medicina è una lotta della vita contro la morte, per trovare la medicina dell’immortalità. Ma anche se la medicina trovasse una pillola della immortalità, essa rimarrebbe una pillola della biosfera: il mondo si «iempirebbe di vecchi, non ci sarebbe più spazio per i giovani».

Si fa presente che l’affermazione promana da un tizio di che ha già superato gli ottanta, il quale è a capo di un’organizzazione che sostiene di erogare la pillola dell’immortalità da circa duemila anni.
Oggi, gente, ci è andata di lusso: due esemplificazioni al prezzo di una.
Che sia periodo di saldi?

Beppe Grillo sulla vicenda di Federico Aldrovandi:

Due manganelli spezzati sul corpo di un ragazzo di 18 anni. Teppisti? Extracomunitari? Criminali comuni? No, tutori dell’ordine pagati da noi.

D’altra parte, c’è di meglio di una bella assimilazione fascista, per scagliarsi efficacemente contro le squadracce?

Joseph Ratzinger durante il Convegno Internazionale “Donna e uomo, l’humanum nella sua interezza“, svoltosi a Roma dal 7 al 9 febbraio:

«Ci sono luoghi e culture dove la donna viene discriminata o sottovalutata per il solo fatto di essere donna, dove si fa ricorso persino ad argomenti religiosi e a pressioni familiari, sociali e culturali per sostenere la disparità dei sessi».

Ora, io non sono un grande esperto di religione; tuttavia, per ragioni legate all’ambiente culturale nel quale sono cresciuto, ho avuto modo di approfondire alcuni aspetti di un particolare culto religioso, del quale vado ad elencare qui di seguito alcune caratteristiche salienti:

  1. secondo il libro fondamentale di quel culto, la donna fu creata da Dio attraverso l’asportazione di una costola dell’uomo (Gen 2, 20-22: “Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo”);
  2. secondo il medesimo libro la donna in questione, a causa della sua perniciosa tendenza al peccato, sputtanò l’invidiabile situazione nella quale i due erano generosamente stati collocati dal Creatore, provocando l’ira di quest’ultimo e condannando se stessa e il suo compagno a precipitare in una vita di stenti e dolore (Gen 3, 13: “Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato»”);
  3. il Dio adorato dal culto religioso in questione chiarisce inequivocabilmente, sin dall’inizio, che la donna deve essere sottomessa all’uomo (Gen 3, 16: “Moltiplicherò le doglie delle tue gravidanze; partorirai i figli nel dolore, tuttavia ti sentirai attratta con ardore verso tuo marito, ed egli dominerà su di te”);
  4. un tizio di nome Paolo di Tarso, considerato unanimemente il più importante diffusore del culto religioso in esame, ribadisce che “Cristo è il capo di ogni uomo, l’uomo è capo della donna e Dio è capo di Cristo” (1Cor 11, 3), e aggiunge che “come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea” (1Cor 14, 34-35);
  5. la donna venerata dai seguaci del culto in questione, di nome Maria, ha avuto l’unico merito di essere la madre di un altro uomo;
  6. i ministri del culto religioso de quo sono esclusivamente di sesso maschile;
  7. i recenti pronunciamenti di detti ministri in relazione a talune problematiche di ordine sociale vanno sistematicamente nella direzione di negare alla donna qualsiasi libertà di scelta, e le attribuiscono l’unica funzione di contenitore riproduttivo per la prosecuzione della specie.

Orbene, si dà il caso che il culto religioso cui ho accennato sia denominato “Chiesa Cattolica“, e che l’estensore del monito citato in apertura ne costituisca il più autorevole esponente; si deve concludere, pertanto, che detta dichiarazione debba intendersi come un esplicito atto di autoaccusa: ovvero, in alternativa, che siamo di fronte all’ennesima esemplificazione dell’adagio di cui al titolo del presente post.
A voi la scelta.
Cordialità.

Giovanni Paolo II si intrattiene piacevolmente con Augusto Pinochet
La Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) esorta i fedeli a non votare per Zapatero, colpevole di aver intrapreso un percorso di dialogo con L’ETA:

«Non tutti i programmi sono compatibili con la fede e le esigenze della vita cristiana».

Nella foto sopra, un esempio di programma compatibile.

Casse accese, gente, e volume alto.
Buon divertimento.

Flash movies in minutes with Toufee.com

«I quattro intolleranti fascisti della Sapienza finalmente sono stati zittiti da una marea umana». (Roberto Calderoli)

«E’ stata una lectio magistralis in nome della libertà di espressione ed un insegnamento contro l’intolleranza per la ricerca della verità». (Mario Borghezio)

Lamentarsi, da monarca assoluto, del fatto che nei propri confronti non venga adoperata la democrazia.

L’accolito degli stregoni che si scaglia contro i maghi.

Scagliarsi contro la fecondazione eterologa dopo averla inventata.

Stracciarsi le vesti per i “campi di morte della Spagna” dopo aver beatificato cinquecento franchisti.