Sodomia alternativa

July 22, 2008

Da Wikipedia:

De Delictis Gravioribus è una lettera a firma Joseph Ratzinger scritta il 18 maggio 2001, che aggiorna l’elenco dei reati contro il diritto canonico, per i quali la Congregazione per la Dottrina della Fede si riserva l’ultima parola rispetto alle chiese locali. Tali delitti, scelti per la loro particolare gravità, riguardano sia la celebrazione dei sacramenti sia la morale.
(…)
La De Delictis Gravioribus è stata chiamata in causa nel corso di alcuni processi per molestie sessuali perpetrate da alcuni sacerdoti negli Stati Uniti (molte delle quali su minorenni). La Corte distrettuale della contea di Harris (Texas) ritenne opportuno indagare Joseph Ratzinger per l’imputazione di «ostruzione alla giustizia» a causa delle disposizioni di riservatezza contenute nella lettera.
Il 20 settembre 2005, però, il Dipartimento di Stato statunitense accolse la richiesta di concedere al Santo Padre l’immunità diplomatica, in quanto capo in carica di uno Stato sovrano. Tale richiesta era stata inoltrata dalla nunziatura apostolica direttamente al presidente statunitense George W. Bush il 16 agosto 2005, dopo che il papa non si presentò in uno dei processi nel quale fu chiamato a rispondere del reato nella medesima contea e nell’ambito del processo a Juan Carlos Patino-Arango, seminarista colombiano accusato di abusi sessuali su minori.

Sodomizzare la gente, evidentemente, non è l’unico modo possibile di prenderla per il culo.

Rewind

July 18, 2008

Incollo qua sotto uno stralcio dell’articolo con il quale Luca Volontè, lo scorso 30 maggio, commentò la vicenda del piccolo Davide Marasco; il corsivo, lo ricordo, era intitolato “L’incredibile cinismo di quei genitori di Foggia“.
Davide è morto la scorsa notte, in un reparto di rianimazione, dopo un’accuratissima e dolorosa tortura; la medicina attuale, attraverso le pronunce unanimi di molti suoi esponenti, non gli accordava alcuna speranza di sopravvivenza superiore a qualche mese: cionondimeno, Volontè trovò il modo (o la faccia, fate voi) di scrivere quello che state per leggere.
Credo che non ci sia bisogno di ulteriori commenti.

Se tutto andrà bene, sino all’età di dieci anni, Davide dovrà sottoporsi a
dialisi e poi sarà trapiantato e starà benone. I genitori vogliono consegnarlo invece alla morte, interrompere le cure e lasciarlo morire… lui che vuol vivere. Con loro, oltre ai radicali, il solito suono stridulo dei compassionevoli sacerdoti della “perfezione”, del bambino pubblicitario, settebellezze e successi. Non sarebbe giusto curarlo per dieci anni per poi guarirlo, meglio accopparlo subito così si spende meno, si ha un impiccio in meno e poi si consente la vita più agiata agli “adatti”. Cartagine sacrificava i fanciulli al demone per aggraziarselo, in Italia si sacrificano i neonati al “dio” consumistico della perfezione. Strano solo che nessuno si chieda che i sacerdoti di tale criterio, siano essistessi imperfetti e, aggiungo, con molte rotelle fuori posto. Davide vivrà, lo ha deciso il tribunale e il medico se ne prenderà cura, sempreché i genitori non montino una campagna per il funerale del proprio figlio.

Ho il triste sospetto che ‘sta rubrica sia destinata ad essere sempre più affollata…

L’umanità fa sempre sentire la sua voce e rivendica i suoi diritti. Perciò mi chiedo che cosa può succedere se un padre diventa l’artefice della morte di sua figlia. (Don Michele Aramini, Avvenire)

Alimentazione clericale

July 15, 2008

Mi permetterei, Eminenza, di sottolineare qualche minima differenza:

L’occasione mi è gradita per precisare quanto segue.
A mio modesto avviso, le cose che uno fa quando si trova dentro al proprio letto appartengono alla sfera dei cosiddetti cazzi suoi, e tali dovrebbero rimanere.
Sempre secondo il mio parere, inoltre, ove tali circostanze vengano occasionalmente (nonché indebitamente) portate all’attenzione dell’opinione pubblica, esse dovrebbero essere considerate del tutto ininfluenti ai fini dell’idoneità del soggetto che le ha poste in essere a ricoprire qualsivoglia incarico nell’organizzazione sociale, nessuno escluso; mentre ai fini della suddetta idoneità è invece assolutamente determinante, ancora una volta secondo la mia opinione, il fatto che uno abbia il brutto vizio di ficcare il naso negli affari privati degli altri, ricavandone lo spunto per formulare giudizi e lanciare anatemi.
Esemplificando, giacché la premessa è piuttosto articolata: a parità di età, competenza, istruzione e quant’altro, affiderei i miei figli molto più volentieri a uno che quando torna a casa si fa dare qualche colpo di frusta senza rompere i coglioni ad alcuno, piuttosto che a uno che si straccia le vesti in ragione del fatto che a quell’altro piace farsi frustare.
Figurarsi se ho qualcosa in contrario al fatto che il frustato in questione sia a capo della Formula Uno…
Spero di essere stato chiaro.

Ah, sì?

July 3, 2008

Riteniamo mistificatorio e culturalmente sbagliato l’aver inserito per la prima volta nella “Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia” il tabacco e l’alcool che nel nostro ordinamento non sono considerate sostanze illecite: non è possibile mettere assieme eroina e lambrusco. (Carlo Giovanardi, 11 luglio 2007)

Sono giovani e ubriachi. Per scelta. È l’ultima moda del sabato sera, lo fa un ragazzo su 10. Allarme per l’aumento del consumo di alcol dei ragazzini. (Corriere della Sera, 3 luglio 2008)

Su Avvenire di oggi Andrea Natali, ginecologo alla Macedonio Melloni di Milano, commenta così l’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni sulla prescrizione della pillola del giorno dopo a chi se l’è vista rifiutare dal servizio pubblico:

Non basta una prescrizione fatta al bar o in un ambulatorio se non si sa chi si ha davanti: non è rispettoso per la persona.

Suggerirei sommessamente al Dottor Natali di fare mente locale sui tanti medici di pronto soccorso che si rifiutano non soltanto di prescrivere la contraccezione d’emergenza, ma perfino di incontrare le donne che la richiedono, affidando all’infermiere di turno, o peggio a un cartello vergato a mano e appeso alla bell’e meglio da qualche parte, l’incombenza di comunicare la propria indisponibilità a chi chiede il loro aiuto.
Dopo questa riflessione, chissà, potremmo anche prendere in considerazione l’idea di discutere su ciò che è rispettoso per la persona e ciò che non lo è.
Saluti.

Libertà vigilata

June 5, 2008

Ora, io non so che intenzioni abbiano i genitori del piccolo Davide Marasco, nato con la Sindrome di Potter e attualmente ricoverato presso l’Ospedale Pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari; magari vogliono davvero che prosegua le terapie, e se così fosse, essendomi pronunciato sin dall’inizio sulla necessità che siano loro a scegliere, non avrei nulla da dire.
Cionondimeno, le indicazioni con le quali il Tribunale di Bari ha accompagnato il provvedimento che ha restituito loro la potestà genitoriale è un piccolo capolavoro di ipocrisia:

«Continuare a prestare la massima collaborazione nei confronti dei sanitari aderendo a tutte le indicazioni che saranno loro impartite, con l’avvertenza che in caso di inottemperanza potranno essere adottati nuovamente nei loro confronti provvedimenti limitativi della potestà genitoriale».

In altre parole, i termini della vicenda sono i seguenti: vi restituisco la potestà su vostro figlio, e quindi la libertà di scegliere cosa ritenete meglio per lui, purché scegliate come vi impongo di scegliere.
Il che equivale a dire che non ve la restituisco affatto, quella libertà, o meglio (peggio, per essere onesti, molto peggio) fingo di ridarvela, togliendomi di torno tutti i rompicoglioni che mi schiamazzavano intorno e al tempo stesso lascio sospesa la minaccia di togliervela di nuovo se non fate esattamente come vi dico.
E poi non venite a raccontarmi che in Italia non c’è la democrazia, eh?


Da un commento (anonimo, come da copione) al post precedente:

C’è poco da scherzare si tratta di un episodio triste e squallido.

Per dirla tutta, non è la prima volta che una scena di sesso si svolge in un confessionale, o dentro a una chiesa, o magari in sagrestia; solo che stavolta si trattava di un uomo e una donna, mentre di norma uno dei protagonisti è un prete, e l’altro un ragazzino (o una ragazzina, a seconda dei casi).
Per cui, amico mio, voglio venirti incontro: ammettiamo, per amor di discussione, che l’episodio sia triste e squallido.
Cionondimeno, converrai con me che c’è di peggio, o sbaglio?

Dalla prolusione di Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, ai lavori della 58ª Assemblea generale dei Vescovi italiani:

A proposito di media, non può sfuggirci il destino verso cui sta strutturalmente andando la televisione in tutta Europa, ossia la trasmutazione del sistema analogico a quello digitale.
(…)
Il rischio non remoto, dicono gli esperti, è che i nuovi spazi diventino appannaggio delle industrie pornografiche presenti sul piano internazionale.

Dal Corriere del 27 marzo 2008:

PIACENZA – Prima gli ha venduto un filmato porno, poi lo ha ripreso mentre lo guardava. Infine lo ha ricattato, chiedendogli soldi per non diffondere il video. Protagonisti un marocchino, venditore ambulante e clandestino, e un religioso piacentino.

Senza entrare nel merito, Eminenza: non sarebbe un buon metodo per mettere qualcuno dei vostri al riparo da sgradevoli sorprese?